Droghe: mercato europeo sempre più differenziato

Le nuove tendenze secondo il Rapporto dell’Agenzia dell’Ue per le droghe

Un mercato resiliente e sempre più differenziato quello delle droghe in Europa, influenzato dagli sviluppi economici e commerciali a livello globale. La disponibilità è elevata per quasi tutti i tipi di sostanze, con una gamma di farmaci più ampia rispetto al passato e con sostanze spesso disponibili ad elevata potenza o in nuove forme, miscele o combinazioni, in molti casi ancora poco conosciute. Esiste poi una crescente diversità nelle forme in cui le sostanze possono essere disponibili sul mercato e, in alcuni casi, nelle modalità di consumo. Aumentano di conseguenza i rischi per la salute, sia per la maggiore integrazione del mercato delle droghe illecite consolidate e delle nuove sostanze psicoattive, sia per la più ampia disponibilità di sostanze sintetiche. Vecchie e nuove sostanze sono trafficate in Europa da organizzazioni criminali che sfruttano le opportunità offerte dalle infrastrutture del trasporto commerciale, ma che sempre più utilizzano nuove forme di produzione, anche su piccola scala, che si moltiplicano in territorio europeo specie rispetto alle nuove sostanze sintetiche. «A livello internazionale, i problemi legati alla droga stanno crescendo in molti Paesi a basso e medio reddito, minando la governance e lo sviluppo e aggiungendosi alle già considerevoli sfide di salute pubblica e sicurezza che molti Paesi devono affrontare» sostiene nel suo ultimo Rapporto  l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda-Oedt), che da trent’anni monitora la portata e la natura del fenomeno in Europa e che, proprio per rispondere alle nuove sfide, dal 2 luglio è stato trasformato in Agenzia dell’Ue per le droghe (Euda). L’obiettivo dichiarato è di «aumentare il livello di preparazione per identificare e rispondere alle nuove minacce investendo nello sviluppo delle competenze». La nuova Agenzia fornirà così servizi in quattro aree: anticipare le sfide nuove e future; identificare ed emettere avvisi sui rischi emergenti e sulle minacce legate alla droga; valutare i bisogni e le risposte disponibili; assistere le parti interessate valutando e diffondendo nuove conoscenze e migliori pratiche.

Cannabis la sostanza più usata

La cannabis rimane la droga più utilizzata nell’Ue, con una prevalenza del consumo circa cinque volte superiore a quella dell’altra sostanza più vicina (cocaina). L’inizio precoce, l’uso regolare e a lungo termine e l’uso ad alte dosi aumentano i rischi per la salute fisica e mentale, sostiene l’Euda, anche perché alcuni prodotti venduti sul mercato illecito come cannabis sono adulterati con potenti cannabinoidi sintetici. «La valutazione del rischio di danni associati al consumo di cannabis è complicata dalla gamma apparentemente crescente di prodotti a base di cannabis potenzialmente disponibili per i consumatori» osserva l’Agenzia, indicando come alcuni Stati membri dell’Ue abbiano cambiato, o stiano cambiando, il loro approccio alla regolamentazione dell’uso ricreativo della cannabis: dal 2021 Malta consente la coltivazione domestica e l’uso di cannabis in ambito privato, il Lussemburgo lo ha fatto dal 2023 e nel febbraio 2024 la Germania ha legiferato per consentire la coltivazione domestica e i club di coltivazione senza scopo di lucro, mentre la Repubblica Ceca ha annunciato un sistema di distribuzione regolamentato e tassato. I Paesi Bassi, invece, stanno sperimentando una filiera chiusa in cui la cannabis venduta nei coffeeshop viene prodotta in strutture regolamentate.

In aumento il consumo di cocaina

La seconda droga più consumata in Europa è la cocaina. La sua diffusione è dimostrata dalle analisi delle acque reflue urbane, dove i residui di cocaina sono aumentati in due terzi delle città europee tra il 2022 e il 2023, e dai sequestri record che in Europa hanno superato nel 2022 le 320 tonnellate. Alcuni Paesi nordeuropei, tra cui Svezia e Norvegia, hanno segnalato sequestri nei porti marittimi nel 2023, suggerendo che tutti i punti di ingresso nell’Ue sono ormai vulnerabili. Preoccupante che in alcuni Paesi il consumo di cocaina sia in aumento tra i gruppi più emarginati, osserva l’Euda, cosa che contrasta con la percezione della droga “dei ricchi”. Dati tossicologici segnalano la cocaina coinvolta in circa un quinto dei decessi per overdose nel 2022, spesso in associazione con altre sostanze. L’individuazione regolare di laboratori di lavorazione della cocaina su larga scala in tutta Europa, in particolare in Belgio, Spagna e Paesi Bassi, rivela poi come le reti criminali transnazionali stiano lavorando per sviluppare nuovi metodi per il traffico in Europa. La lavorazione della cocaina in Europa comporta solitamente l’estrazione secondaria della sostanza incorporata in altri materiali, al fine di ridurre il rischio di rilevamento quando è inclusa in spedizioni commerciali legittime.

Nuove droghe, spesso poco conosciute

La nuova Euda dovrà poi estendere il monitoraggio alle nuove sostanze, come ad esempio la ketamina, che proviene soprattutto da India, Pakistan e Cina e che è spesso contenuta in miscele vendute come “cocaina rosa” insieme all’Mdma. La cocaina rosa, osserva l’Euda, «è un esempio del marketing più sofisticato di sostanze sintetiche rivolto ai consumatori, che probabilmente hanno ben poca comprensione di quali sostanze chimiche stanno effettivamente consumando». L’Europa rimane poi un importante produttore di droghe sintetiche, con centinaia di impianti smantellati negli ultimi anni che producevano anfetamine, metanfetamine, catinoni sintetici e Mdma. L’uso di una serie più diversificata di sostanze chimiche e l’introduzione di nuove vie di sintesi chimica fanno sì che le dogane, le forze dell’ordine e le normative possano avere difficoltà a tenere il passo con gli sviluppi del mercato. Oltre alla produzione su larga scala di metanfetamina, destinata finora principalmente a mercati extra-europei, la dinamicità del mercato farmaceutico europeo è evidenziata dall’aumento di produzione e uso di catinoni sintetici, una classe di farmaci relativamente nuova in Europa. Così come cresce la preoccupazione per gli oppioidi sintetici, non ancora ai livelli nordamericani dov’è in corso un’emergenza sanitaria pubblica causata principalmente da derivati del fentanil, ma in ogni caso dal 2009 sono stati segnalati nell’Ue 81 nuovi oppioidi sintetici, con 7 nuove sostanze apparse nel 2023.