Scongiurare la minaccia nucleare
Appello alla comunità internazionale per fermare un’escalation devastante
«L’unica possibilità che abbiamo per salvare il pianeta e per eliminare le guerre, le armi nucleari, le povertà, il razzismo, le ingiustizie e il cambiamento climatico sta nella leale collaborazione tra tutti i popoli come previsto dal progetto delle Nazioni Unite. Solo il multilateralismo può portare una vera democrazia globale, a partire dalla volontà di pace della maggioranza delle comunità e dei popoli». Così, in occasione della Giornata internazionale per la pace, si è rivolta al segretario generale dell’Onu con una lettera aperta Europe for Peace, una coalizione di oltre 400 organizzazioni, associazioni, reti, sindacati, comunità che stanno operando da mesi congiuntamente per costruire iniziative di pace rispetto alla guerra in Ucraina e agli altri contesti di conflitti armati nel mondo. Secondo la coalizione europea per la pace, gli interessi nazionali, finanziari e geopolitici per il controllo politico e militare, lo sfruttamento di territori e fonti di energia «continuano a frenare l’applicazione del diritto internazionale e la costruzione di un governo di tutte le nazioni e di tutte le popolazioni», in grado di prevenire e risolvere le controversie internazionali. Una lacuna, questa, che «porta con sé i drammi delle guerre, delle dittature, delle migrazioni forzate, della violenza sulle donne, della distruzione del pianeta», causando un disordine mondiale di cui l’invasione dell’Ucraina è solo l’ultimo esempio, «con la particolarità che questa guerra potrebbe trasformarsi in un conflitto nucleare» ammonisce Europe for Peace, denunciando che «per difendere questo sistema indifendibile il mondo intero si sente minacciato e si riarma».
L’appello al segretario generale e all’Assemblea delle Nazioni Unite da parte della coalizione europea, rivolto anche alla società civile, è di un impegno comune per «fermare tutte le guerre, fermare il riarmo, eliminare dalla faccia della terra le armi nucleari, affermare i diritti umani universali». Si dovrebbe iniziare con un impegno degli Stati membri dell’Onu a tagliare del 2% le spese militari, almeno per 5 anni, sostiene Europe for Peace rilanciando una proposta dei Premi Nobel ed Accademici, «istituendo con il “dividendo di pace” un fondo globale gestito dall’Onu, da investire in programmi di riconversione industriale e tecnologica sostenibili e di economia disarmata, di sicurezza sanitaria contro le pandemie, di protezione dei diritti umani, di formazione per la difesa civile e nonviolenta». Nel riaffermare il proprio sostegno di società civile all’Assemblea delle Nazioni Unite, come unico luogo che «può ridare fiducia e speranza», Europe for Peace rivolge però un appello esteso a tutte le componenti della società, perché «tutti insieme abbiamo il dovere di proteggere l’umanità ed il pianeta dalle violenze e dalla distruzione».
Minacce nucleari inaccettabili
Intanto, le minacce di utilizzo di armamenti nucleari nella guerra in Ucraina hanno sollevato una ferma condanna da parte della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (Ican). «Le minacce nucleari sono inaccettabili in qualsiasi momento e da chiunque provengano, e quelle di Putin aumentano il rischio di escalation verso un conflitto nucleare. Tutto ciò è incredibilmente pericoloso e irresponsabile. Ogni minaccia nucleare obbliga a una scelta: l’escalation verso una potenziale catastrofe globale o il rifiuto totale delle armi nucleari» ha dichiarato la direttrice della Campagna, Beatrice Fihn, invitando tutti i Paesi a aderire al Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw). La minaccia espressa dalle autorità russe, osserva l’Ican, è «incoerente con la dichiarazione congiunta dello scorso gennaio dei cinque Stati ufficialmente dotati di armi nucleari secondo il Trattato di Non Proliferazione, i cosiddetti P5, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu, secondo cui “una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta”», posizione peraltro ribadita da Putin lo scorso agosto. Dichiarazioni tra le varie parti in causa sulla possibilità di utilizzare armamenti nucleari che possono essere solo delle provocazioni, ma la retorica nucleare può degenerare a livelli pericolosi, come spiega la coordinatrice delle politiche e della ricerca di Ican, Alicia Sanders-Zakre: «Le minacce d’uso delle armi nucleari abbassano la soglia del loro utilizzo, aumentando notevolmente il rischio di conflitto nucleare e di catastrofe globale. Le speculazioni sulla possibilità che la Russia usi armi nucleari in Ucraina e sulle possibili risposte nucleari non fanno altro che erodere il tabù contro l’uso di queste armi». Un utilizzo che avrebbe conseguenze catastrofiche, anche delle cosiddette armi nucleari “tattiche” che hanno potenza esplosiva compresa tra i 10 e i 100 chilotoni, considerando che la bomba atomica che distrusse Hiroshima nel 1945, uccidendo 140.000 persone, aveva una potenza di 15 chilotoni.
Arsenali nucleari in aumento
Rischio nucleare aggravato dal fatto che, nonostante una diminuzione marginale del numero di testate nucleari nel 2021, si prevede che gli arsenali nucleari aumenteranno nel prossimo decennio. Lo afferma lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) nel suo Yearbook 2022, osservando «segni che il declino degli arsenali nucleari post-guerra fredda sta finendo»: i nove Stati dotati di armi nucleari – Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Repubblica popolare democratica di Corea (Corea del Nord) – continuano a modernizzare i loro arsenali nucleari. Dell’inventario totale di circa 12.705 testate all’inizio del 2022, circa 9440 erano in scorte militari per un potenziale utilizzo. Di queste, circa 3732 testate sono state schierate con missili e aerei e circa 2000, quasi tutte appartenenti alla Russia o agli Stati Uniti, sono state mantenute in uno stato di massima allerta operativa. Russia e Stati Uniti insieme possiedono oltre il 90% di tutte le armi nucleari. Gli altri sette Stati dotati di armi nucleari stanno sviluppando o schierando nuovi sistemi d’arma, o hanno annunciato l’intenzione di farlo. La Cina sta espandendo il suo arsenale nucleare, che secondo le immagini satellitari include la costruzione di oltre 300 nuovi silos missilistici.
Il Sipri denuncia che «tutti gli Stati dotati di armi nucleari stanno aumentando o potenziando i loro arsenali e la maggior parte sta affinando la retorica nucleare e il ruolo delle armi nucleari nelle loro strategie militari. Una tendenza molto preoccupante».