Presidenza italiana
Crescita e occupazione, diritti dei cittadini e ruolo dell’Ue nel mondo: queste le priorità annunciate dal governo italiano per il suo semestre alla presidenza dell’Ue
Con l’inizio di luglio è iniziato il semestre di turno dell’Italia alla presidenza dell’Unione europea. Un semestre particolare questo per l’Ue, perché caratterizzato dall’avvio dei lavori del nuovo Parlamento europeo e della nuova Commissione europea. Il governo italiano, dunque, nel suo semestre di presidenza dell’Ue dovrà confrontarsi con istituzioni europee rinnovate anche nei loro vertici e nei ruoli di maggior responsabilità. Una “partita” politica molto aperta quindi tra i vari soggetti politici europei, che misurerà l’effettivo “peso” politico di un governo italiano chiamato alla prova dei fatti dopo l’interesse e la curiosità suscitati tra i leader europei dal suo nuovo primo ministro.
Da ciò dipenderà il grado di realizzazione del programma di presidenza italiana dell’Ue, piuttosto ampio e ambizioso e incentrato su tre priorità: crescita e occupazione, maggiori diritti ai cittadini e un ruolo più forte dell’Europa nel mondo.
«Le elezioni europee hanno dimostrato che vi è una richiesta diffusa e ancora senza risposta di cambiamento in Europa. Un nuovo inizio e una volontà radicalmente nuova sono necessari se vogliamo dare nuovo slancio al progetto europeo» si legge nel testo pubblicato dalla presidenza italiana.
Il programma è stato concordato anche con le due presidenze di turno che seguiranno quella italiana, la lettone e la lussemburghese, così da dare alla presidenza dell’Ue la possibilità di sviluppare un programma di lavoro nell’arco di 18 mesi.
Crescita e occupazione
La presidenza di turno italiana, in accordo con le due che le succederanno, ritiene che dal miglioramento delle prospettive di crescita e occupazione dipende gran parte del futuro del processo di integrazione europea. La presidenza italiana dichiara quindi che si impegnerà «a fare della crescita e dell’occupazione una costante delle politiche europee e a definire un quadro economico che incoraggi le riforme strutturali negli Stati membri. L’economia reale, “il rinascimento industriale”, con un particolare focus sulle piccole e medie imprese (Pmi), e le politiche in materia di clima ed energia per il 2030 dovranno essere al centro delle iniziative per una maggiore crescita». Inoltre, si legge nel programma del semestre, la presidenza italiana «lavorerà per approfondire l’Unione economica e monetaria e colmare il grave “spread” sociale presente nelle società europee, finanziare la crescita per sostenere gli investimenti in settori chiave per il futuro come la protezione ambientale, le infrastrutture e i servizi digitali».
Europa più vicina ai cittadini
Per rispondere al crescente scetticismo nei confronti dell’integrazione europea, la presidenza italiana dichiara di voler promuovere la trasparenza, la responsabilizzazione e la digitalizzazione, per garantire una valida collaborazione tra le istituzioni europee. «L’Italia desidera che l’Ue assuma un ruolo più attivo in settori in cui può fare la differenza, come la tutela dei diritti fondamentali e la politica di immigrazione e asilo. Viceversa, auspica che sia meno presente in ambiti che possono essere gestiti meglio a livello nazionale o locale» si legge nel programma italiano. La presidenza italiana intende infatti avviare una riflessione congiunta su come migliorare la governance europea, per cui «gli Stati membri e le istituzioni europee saranno incoraggiati a esprimere le loro opinioni, con l’obiettivo di definire una nuova visione condivisa dell’Ue: fortemente orientata alla crescita, alla competitività e all’innovazione; più integrata in settori quali l’Uem e il mercato unico; più democratica, responsabile e vicina ai suoi cittadini; più radicata nei principi di attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità». In materia di immigrazione e asilo, questione più volte sottoposta a livello di Ue dall’Italia in quanto uno degli Stati membri maggiormente sottoposti a pressione migratoria, la presidenza italiana «proseguirà i suoi sforzi per promuovere un’autentica solidarietà a livello europeo. In tale contesto, lo sviluppo di una politica migratoria comune europea, in grado di contribuire all’agenda dell’Ue per la crescita e abbinata ad una strategia per promuovere la crescita economica nei Paesi di origine dei migranti, resta una priorità per il Consiglio».
Ruolo a livello internazionale
La presidenza italiana ritiene inoltre che la politica estera dell’Ue abbia bisogno di un approccio più ampio per affrontare le sfide regionali e mondiali. Principale sfera d’intervento saranno naturalmente le regioni che confinano con l’Ue, in particolare l’area mediterranea. «Il processo di transizione nell’Africa settentrionale e il processo di pace in Medio Oriente richiederanno un sostegno costante, ma l’Italia intende concentrarsi anche sui nuovi accordi di associazione con la Georgia, la Moldavia e l’Ucraina» sostiene la presidenza italiana, che sullo scenario internazionale intende promuovere anche i negoziati commerciali «specie i colloqui con gli Stati Uniti sulla partnership transatlantica per il commercio e gli investimenti».
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