Frontiere “intelligenti” per l’Ue

L’Unione europea necessita di una gestione più moderna ed efficace dei flussi di viaggiatori alle frontiere esterne, per questo la Commissione europea ha adottato una comunicazione che illustra le principali opzioni per l’uso di nuove tecnologie diretto a semplificare la vita agli stranieri che si recano di frequente nell’Ue e monitorare meglio i cittadini di Paesi terzi che attraversano le frontiere.

Permettere ai viaggiatori di attraversare le frontiere rapidamente e senza intoppi, garantendo però un livello adeguato di sicurezza, è una vera sfida per molti Stati membri. Ogni anno oltre 700 milioni di cittadini dell’Unione e di Paesi terzi attraversano le frontiere esterne dell’Ue e, secondo alcune stime, nel 2030 il numero di viaggiatori negli aeroporti potrebbe addirittura aumentare dell’80%. Ciò significa che se non si provvede rapidamente a modernizzare le procedure di verifica di frontiera i tempi di attesa e le code saranno sempre più lunghe. È dunque nell’interesse dell’Ue agevolare quanto più possibile l’ingresso in Europa dei turisti e dei viaggiatori d’affari, sostiene la Commissione europea, la cui proposta per avere delle “frontiere intelligenti” comprende:

• Un sistema di ingresso/uscita che registrerà in una banca dati elettronica la data e il luogo d’ingresso e la durata del soggiorno di breve durata autorizzato, sostituendo l’attuale sistema di apposizione di timbri sui passaporti. Tali dati resterebbero poi a disposizione delle autorità preposte al controllo di frontiera e dei servizi d’immigrazione.

• Un programma per viaggiatori registrati grazie al quale determinati gruppi di viaggiatori frequenti di Paesi terzi (viaggiatori d’affari, familiari ecc.) potranno, previo esame preventivo appropriato, beneficiare di verifiche di frontiera semplificate entrando nell’Ue attraverso apposite porte automatiche. In questa ipotesi si velocizzeranno gli attraversamenti di frontiera per 4-5 milioni di viaggiatori all’anno e si incoraggeranno gli investimenti in moderni controlli di frontiera automatizzati (ad esempio i passaporti elettronici) nei principali valichi di frontiera.

L’attuazione di questi sistemi va discussa, tra Commissione, Parlamento, Consiglio dell’Ue e garante europeo della protezione dei dati, in funzione del loro valore aggiunto, delle implicazioni tecnologiche, dell’impatto sulla protezione dei dati e del loro costo.

INFORMAZIONI:

http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/index_en.htm

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