Memorandum Ces alla presidenza spagnola
«La presidenza spagnola dell’Ue si dovrà confrontare con una serie di sfide importanti, dovute principalmente alla crisi economica attuale accompagnata da un livello di disoccupazione che sta crescendo a vista d’occhio» sostiene la Confederazione europea dei sindacati (Ces) nel Memorandum consegnato al governo spagnolo e contenente le richieste delle organizzazioni sindacali europee alla presidenza di turno dell’Ue in questo primo semestre 2010.
Crisi economica e occupazionale
Secondo la Ces la prima sfida consisterà nel guidare l’Europa nel mezzo della crisi finanziaria e sociale e regolamentare i mercati finanziari in modo da evitare che tornino a verificarsi le circostanze che hanno portato alla situazione attuale. La Ces ha poi sollecitato un nuovo Patto sociale, perché si conservino i posti di lavoro esistenti e si creino le condizioni per un maggior numero di posti di lavoro e di miglior qualità. «La nostra preoccupazione è in particolare la disoccupazione dei giovani, che sta avanzando a un ritmo che è il doppio di quello dei lavoratori più anziani» sottolinea la Ces, manifestando altrettanta preoccupazione per il fatto che molti governi stanno abbandonando prematuramente i pacchetti di incentivi che sono stati finora applicati in numerosi Paesi.
Cambiamenti climatici ed economia “verde”
La seconda importante sfida che la presidenza spagnola dell’Ue deve affrontare riguarda «l’agenda dei cambiamenti climatici», perché secondo la Ces l’Ue è l’unica entità al mondo con la capacità di portare avanti un’azione diretta e coordinata, «perciò deve comportarsi da leader invece di essere semplicemente un sostenitore». La Ces ritiene che nei prossimi tre anni l’Ue debba investire l’1% annuo del suo Pil per creare maggiori posti di lavoro e di migliore qualità, promuovere l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo e l’occupazione nelle industrie chiave, per investire in nuove tecnologie, ecologiche e sostenibili, per mantenere servizi pubblici di alta qualità e offrire ai lavoratori la formazione di cui necessitano per lavorare nell’economia di domani, basata su un basso livello di emissioni di carbonio, tutto ciò in un contesto di tecnologia “verde” e di lavoro maggiormente qualificato.
Applicare il Trattato di Lisbona
Garantire una transizione effettiva tra il Trattato di Nizza e il Trattato di Lisbona è poi un’altra sfida che la presidenza spagnola deve sostenere, perché questa transizione avrà una grande importanza politica e implicherà un cambiamento negli orientamenti attuali nonché un nuovo impulso a livello politico, sostiene la Ces. «Ciò significa che le istituzioni europee dovranno smettere di lavorare con la premessa di un’“economia liberale” e cominciare a lavorare andando nella direzione di un’“economia sociale di mercato”, che è un obiettivo ambizioso» osservano i sindacati europei, spiegando che con questa nuova impostazione la concorrenza non rappresenta più un obiettivo in sé ma invece un mezzo tra gli altri per raggiungere gli obiettivi dell’Ue. Così, la Ces ritiene che «la piena occupazione e la solidarietà devono tornare ad occupare il primo posto nell’agenda europea». Inoltre, la Carta europea dei diritti fondamentali include diritti sociali importanti e l’Ue deve riconoscere e promuovere il ruolo degli interlocutori sociali.
Necessario il sostegno all’occupazione
Nell’Ue si sono persi oltre 4 milioni di posti di lavoro da quando è cominciata la crisi, sebbene il suo effetto si sia un po’ mitigato con il ricorso al lavoro di breve durata e ad altri sistemi di lavoro. Tuttavia, sottolinea il Memorandum, queste misure a breve termine, anche se importanti, non sono sufficienti per garantire una buona uscita dalla crisi: attualmente sono quasi 25 milioni le persone disoccupate nell’Ue e questo numero continua ad aumentare. Per salvaguardare il sostegno ai lavoratori «è urgente che si riaffermino gli obiettivi sociali delle regole del mercato interno» osserva la Ces, auspicando che la presidenza spagnola rompa il silenzio che hanno mantenuto finora la Commissione e la precedente presidenza di turno. Perciò i sindacati europei chiedono alla presidenza spagnola di fare il possibile per promuovere l’adozione di un Protocollo di progresso sociale che fornisca un orientamento alla Corte di Giustizia dell’Ue sulla necessità di difendere i diritti sociali fondamentali nel mercato unico. In secondo luogo, la Ces incoraggia la presidenza spagnola a prendere le misure necessarie riguardo la revisione della direttiva sul distacco dei lavoratori.
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PRESIDENZA SPAGNOLA: OBIETTIVI E NUOVE REGOLE
Il semestre spagnolo alla presidenza dell’Ue, che durerà fino al 30 giugno prossimo, è un turno particolare perché con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona sono cambiate le regole, perciò il governo spagnolo dovrà sperimentare il nuovo assetto istituzionale europeo. Così, il premier Josè Luis Zapatero dovrà cedere la leadership al presidente stabile dell’Ue, il belga Herman Van Rompuy, che sarà in carica per i prossimi due anni e mezzo e presiederà le riunioni del Consiglio. La presidenza di turno dovrà inoltre coordinare la sua agenda oltre che con il presidente Van Rompuy anche con l’Alto rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton, prefiggendosi di «facilitare l’entrata in vigore del nuovo assetto», come ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, mentre Zapatero ha definito «un’assoluta priorità progredire in modo decisivo con il nuovo quadro istituzionale creato dal Trattato di Lisbona per portare avanti il progetto di una nuova Europa».
Per realizzare il suo ambizioso programma, che prevede tra l’altro un ruolo determinante dell’Ue «in tutti i settori, politico, economico, istituzionale e di sicurezza», la definizione dei nuovi obiettivi di crescita e occupazione attraverso la Strategia europea per il 2020, progressi nella politica di allargamento dell’Ue ai Balcani occidentali, interventi per la pace in Medio Oriente con «la necessità di creare il prima possibile uno Stato palestinese», il governo spagnolo si è dato oltre ai sei mesi di tempo anche un budget di circa 86 milioni di euro per la realizzazione di oltre 300 incontri europei in varie città spagnole che «rafforzeranno l’immagine della Spagna nel mondo».
INFORMAZIONI:http://www.eu2010.es