Il ruolo dei media contro la povertà

Novembre 2009

Gli operatori dei media e della comunicazione «sono chiamati a svolgere un ruolo essenziale» per contribuire al successo della campagna contro la povertà, perciò «li invitiamo a lavorare con noi» in vista dell’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale 2010, ha affermato il commissario europeo per l’Occupazione e gli Affari sociali Vladimír Špidla.

Così, la Commissione europea ha invitato gli operatori dei media europei a due importanti eventi svoltisi a Bruxelles a fine ottobre: un seminario dal titolo “La povertà e i mass media” e una conferenza su “La povertà: realtà e percezioni – la sfida della comunicazione, che hanno riunito importanti attori del mondo dei media e altre parti interessate per discutere in che modo i comunicatori e i mass media possono validamente contribuire ad affrontare le problematiche della povertà e dell’esclusione.
Ormai da dieci anni i capi di Stato e di governo dell’Ue si sono impegnati a «imprimere una svolta decisiva alla lotta contro la povertà» entro il 2010, ma nonostante ciò un numero elevato di cittadini europei versa ancora in condizioni di povertà e ha un accesso limitato a servizi fondamentali. «La povertà e l’esclusione non si ripercuotono soltanto sul benessere dei singoli individui e sulla loro capacità di svolgere un ruolo attivo nella società, ma pregiudicano anche lo sviluppo economico» ricorda la Commissione, che ribadisce quindi l’importanza della responsabilità collettiva nella lotta alla povertà e la necessità di coinvolgere i decisori politici e gli attori del settore pubblico e privato.

una lotta per la dignità di tutti

«La miseria è il non avere accesso ai diritti umani fondamentali, la miseria sono gli altri che decidono per noi quello che è giusto e quello che non lo è, quanti figli dobbiamo avere, se dobbiamo vivere o no col nostro partner. I nostri figli, già dalla materna, non sono trattati come gli altri: sono disprezzati, così come disprezzati sono i loro genitori e le loro famiglie. Siamo incarcerati nella vergogna e questo ci segna per la vita» ha dichiarato durante la conferenza di Bruxelles Carine Vanden Elsout, membro dell’associazione parigina Atd Quart che da alcuni decenni ha avviato un processo di conoscenza partecipata e ricerca per capire come combattere ed eliminare la povertà. «La nostra è una lotta quotidiana per conservare la nostra dignità e quella dei nostri figli, ma anche perché tutti, domani, possano avere una vita degna» ha detto ancora Vanden Elsout, lanciando un appello: «Noi non possiamo lottare da soli, abbiamo bisogno di voi. Non potremo avere successo finché non capirete che lottare contro la povertà è lottare perché tutti abbiano una vita degna da esseri umani, è lottare per la dignità di tutti». Secondo l’esponente di Atd Quart, la sfida più grande «è incrociare il nostro sapere e le nostre pratiche, il sapere e le pratiche dei poveri, con il sapere di chi ha studiato. Solo così potremo porre fine a miseria e povertà».

creare la «giusta tensione»

Secondo Fintan Farrell, direttore dell’European Anti Poverty Network (Eapn), «non si può parlare della povertà e tacere della ricchezza. Per sradicare la povertà c’è bisogno di una società più uguale, di una migliore redistribuzione del reddito». Alcuni operatori dei media intervenuti alla conferenza hanno poi sottolineato la necessità di «creare la giusta tensione» affinché il problema sia affrontato realmente. «Guardate ad esempio i cambiamenti climatici: si è arrivati a un punto in cui non si può più rimanersene con le mani in mano, in cui bisogna parlarne ma anche agire» ha spiegato William Crawley, giornalista nordirlandese della Bbc, secondo il quale anche per la lotta alla povertà «dobbiamo cercare di far arrivare la società a quel punto, dobbiamo creare noi la giusta tensione perché si parli del problema e si agisca e il 2010 è una possibilità che non dobbiamo perdere». L’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, che sarà inaugurato a Madrid il 21 gennaio 2010, nelle intenzioni dell’Ue servirà a dar voce a coloro che si trovano in condizioni di indigenza e a sensibilizzare tutti gli attori a vari livelli, obiettivo per il cui raggiungimento i media possono svolgere un ruolo determinante, sia in positivo che in negativo.

INFORMAZIONI: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=637

EUROCHILD: LOTTARE CONTRO LA POVERTÀ INFANTILE

Nell’Ue un bambino su cinque vive in condizioni di povertà, addirittura uno su tre in Romania, e la situazione è in continuo peggioramento a causa della crisi economica, per questo la rete di organizzazioni europee Eurochild ha chiesto all’Ue di intervenire urgentemente per evitare che ulteriori tagli di bilancio in vari Stati membri possano avere ricadute pesanti sull’infanzia.

Risparmi nel breve termine in certi casi significano costi nel lungo periodo, così riduzioni fiscali possono indurre futuri costi sociali elevati. «La prevenzione è sempre meglio della cura, ma essa richiede sforzi per ridurre le inequità strutturali» osserva Eurochild, che ritiene necessario garantire a tutti servizi affidabili, accessibili e di qualità, in particolare per quanto concerne le cure all’infanzia, l’educazione e le politiche per la famiglia che comprendano flessibilità di orari e congedi parentali ben pagati.
Nonostante le indicazioni di lotta alla povertà infantile affermate dal Consiglio europeo nel 2008, Eurochild sottolinea come esista un’ampia distanza tra le aspirazioni e la realtà, mentre la crisi attuale rischia di minare gli impegni presi in passato. Per questo, la rete di un centinaio di organizzazioni di 34 Paesi europei impegnate per i diritti dei minori chiede agli Stati membri e alle istituzioni dell’Ue di rafforzare l’azione europea sulla base di alcuni elementi principali: target e obiettivi chiari per la riduzione della povertà; analisi annuale sulla povertà infantile e sull’inclusione sociale infantile; monitoraggio sui progressi compiuti dagli Stati membri; maggior partecipazione degli addetti ai lavori; rafforzamento dell’apprendimento reciproco; connessione chiara tra la lotta alla povertà infantile e la garanzia dei diritti dei minori.

INFORMAZIONI: http://www.eurochild.org

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