Conferenza intergovernativa
al via il negoziato per lUnione del futuro
Il 4 ottobre scorso si è aperta ufficialmente a Roma la Conferenza intergovernativa (Cig). Si tratta della sesta Cig dalla nascita della Comunità europea (divenuta poi Unione europea) ad oggi e, come tutte le precedenti, segnerà cambiamenti nella struttura istituzionale e giuridica e attribuirà nuove competenze allUnione. Il concetto di Cig, infatti, designa un negoziato tra gli Stati membri allo scopo di modificare o completare i Trattati istitutivi. Le modalità di revisione sono disciplinate dellarticolo 48 del Trattato sullUnione europea, secondo cui il governo di ciascuno Stato membro o la Commissione europea possono sottoporre progetti di modifica al Consiglio. Il Consiglio, dopo aver consultato il Parlamento europeo e la Commissione, può decidere in senso favorevole alla convocazione di una Conferenza dei rappresentanti dei governi degli Stati membri. La Cig viene dunque convocata dal presidente di turno del Consiglio europeo "allo scopo di stabilire di comune accordo le modifiche da apportare ai Trattati".
Questa Cig presenta però caratteristiche diverse dalle precedenti, in quanto è stata preceduta da una Convenzione istituita dal Consiglio europeo di Laeken del 2001 al fine di individuare e avanzare raccomandazioni sulle questioni essenziali che il futuro sviluppo dellUnione comporta. La Convenzione, riunitasi tra il marzo 2002 e il giugno 2003, ha deciso di trasmettere le sue raccomandazioni sotto forma di un nuovo progetto di Trattato costituzionale (vedi euronote 24/2003), che sostituisca e modifichi il contenuto dei Trattati vigenti. Esso è stato presentato dal presidente della Convenzione, Valery Giscard dEstaing, al Consiglio europeo di Salonicco il 19 giugno 2003 che lo ha accolto favorevolmente e lo ha considerato "una buona base" su cui avviare la Cig. A Salonicco, inoltre, il Consiglio europeo ha deciso che la Conferenza dovrebbe terminare i suoi lavori e approvare il Trattato costituzionale il più presto possibile e in tempo utile affinché il risultato sia noto prima delle prossime elezioni del Parlamento europeo del giugno 2004.
Altra novità che caratterizza questa Cig sta nel numero di Paesi partecipanti: i 10 Paesi che diventeranno Stati membri dellUe nel 2004 prendono infatti parte ai lavori in condizioni di parità con gli attuali 15 Stati membri e ad essi si aggiungono, in qualità di osservatori, i due Paesi candidati con cui sono in corso i negoziati, Bulgaria e Romani, e la Turchia. Oltre a questi 28 Paesi sono poi rappresentati nella Conferenza anche la Commissione e il Parlamento europei.
Il dibattito si è dunque aperto e le posizioni delle varie parti non sono del tutto concordanti. La maggioranza degli Stati membri ha espresso lopinione che non si possa fare una Cig con "pacchetto" già confezionato, perché tutti intendono far sentire la propria voce nella fase finale del processo costituzionale. Secondo la presidenza italiana di turno, che guiderà i lavori della Cig fino alla fine del 2003, e alcuni altri governi europei è invece necessario mirare al discostarsi il meno possibile dal progetto di Trattato costituzionale elaborato dalla Convenzione, perché il testo costituisce un risultato equilibrato di mesi di negoziati. La Commissione europea e molti piccoli Paesi, vecchi e nuovi Stati membri dellUe, ritengono che il testo proposto dalla Convenzione vada rivisto e migliorato. Il "fronte" dei piccoli Stati membri, guidato da Austria, Finlandia e Ungheria, contesta la bozza di Trattato e ribadisce la richiesta di un commissario per ogni Paese e con diritto di voto dal 2009, oltre al permanere della rotazione della futura presidenza dellUnione. Tali richieste sono appoggiate dalla Commissione, che chiede anche di rendere più flessibile il processo di revisione della futura Costituzione e di ridurre ulteriormente il diritto di veto. LAustria chiede che accanto agli attuali 15 commissari, con le classiche competenze, si aggiungano altri 10 con nuovi compiti. LUngheria vuole inserire nel Trattato la tutela dei diritti delle minoranze etniche, mentre la Repubblica Ceca protesta contro i tempi troppo stretti del dibattito.
Di fronte alle diverse richieste e posizioni, la presidenza italiana ha dichiarato che il progetto di Trattato potrà essere migliorato e gli Stati membri potranno evocare nel corso della Conferenza punti di proprio interesse, "ma ciò dovrà avvenire in modo selettivo, in spirito costruttivo e senza mirare a una riapertura generalizzata di dibattiti che hanno impegnato la Convenzione per molti mesi". Secondo la presidenza italiana "sarà necessario limare le residue divergenze di posizioni su alcuni aspetti inerenti le riforme istituzionali, come ad esempio la rotazione delle presidenze del Consiglio dei ministri dellUnione. Tutto ciò dovrà realizzarsi nello spirito di costruttiva collaborazione che ha caratterizzato i lavori della Convenzione al fine di individuare soluzioni che tengano conto tanto delle aspettative degli Stati grandi quanto di quelle dei Paesi piccoli".
Cig: il parere della Commissione
Pubblichiamo di seguito alcune parti della comunicazione che la Commissione europea ha redatto in merito alla futura Costituzione europea. Si tratta di un parere che lesecutivo europeo ha sottoposto al lavoro dei rappresentanti dei governi degli Stati membri dellUe impegnati dallo scorso 4 ottobre nella Conferenza intergovernativa (Cig) per la revisione dei Trattati.
Il "progetto di Trattato che istituisce una Costituzione per lEuropa", elaborato dalla Convenzione, intende sostituire i trattati su cui si fonda lUnione e si inserisce quindi in una logica costituzionale. Rappresenta una tappa importante del progetto europeo, preservando nel contempo lacquis di cinquantanni di integrazione. Larchitettura istituzionale resta sostanzialmente fondata sul metodo comunitario il cui campo di applicazione risulta ampliato.
La Costituzione rappresenterà il coronamento del dibattito ampio e approfondito sullavvenire dellUnione, che è stato avviato dal Consiglio europeo di Nizza e che si è rilevato estremamente fruttuoso. La Convenzione, convocata dal Consiglio europeo di Laeken al fine di esaminare le questioni essenziali che il futuro sviluppo dellUnione comporta e ricercare le diverse soluzioni possibili, ha infatti superato le aspettative pervenendo allelaborazione di un progetto di Costituzione per lEuropa.
Più specificatamente, la Commissione è lieta di constatare, senza con ciò pretendere di esaurire ogni commento, che il progetto di Costituzione comporti:
La Commissione si compiace dei risultati ottenuti dalla Convenzione e a suo parere, quindi, il progetto di Trattato che istituisce una Costituzione per lEuropa deve costituire la base dei lavori della Conferenza intergovernativa, convocata a norma dellarticolo 48 del Trattato dellUe.
PERCHÉ UNA COSTITUZIONE EUROPEA?
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un progetto da migliorare
Il Consiglio europeo di Salonicco ha deciso che il testo del progetto di Costituzione rappresenta una buona base su cui avviare la Cig e che il Trattato costituzionale debba essere firmato dagli Stati membri dellUnione allargata il più presto possibile successivamente al 1° maggio 2004. Per rispettare questo calendario e, più in generale, mantenere lo slancio politico suscitato dalla Convenzione, è essenziale che la Cig non rimetta in discussione gli equilibri complessivi raggiunti dal progetto di Costituzione e non riaffronti tutti quei temi già esaminati approfonditamente dalla Convenzione e sui quali la Convenzione medesima è pervenuta ad un consenso. La Cig non può però essere privata della responsabilità politica che le appartiene, ovvero quella di consentire ai capi di Stato o di governo di sottoporre la Costituzione a ratifica. Alcuni aspetti del progetto di Costituzione mostrano chiaramente che il risultato conseguito è incompleto o insufficiente; la Commissione non può esimersi dal segnalare questi aspetti.
La Commissione è del parere che il compito della Cig debba quindi consistere nel migliorare, chiarire e mettere definitivamente a punto il progetto di Costituzione.
Il progetto di Costituzione è migliorabile su alcuni punti senza rimettere in discussione lequilibrio complessivo. In tal senso la soluzione proposta per la composizione della Commissione - soluzione che alla luce del reale funzionamento della Commissione non appare praticabile - dovrebbe essere riesaminata e modificata dalla Cig, senza che ciò imponga di riaprire altre questioni istituzionali. Considerato infatti che luguaglianza di tutti gli Stati membri in relazione alla composizione del Collegio rappresenta un risultato acquisito dalla Convenzione, debbono potersi trovare modalità di composizione in grado di rispondere meglio alle esigenze di legittimità e di efficacia dellazione della Commissione.
Analogamente la Cig dovrebbe riuscire a rafforzare la capacità decisionale dellUe riducendo ulteriormente il campo di applicazione del voto allunanimità. Unanalisi mirata e attenta delle disposizioni pertinenti, in sede di Cig, dovrebbe consentire di superare le riserve espresse dai rappresentanti di alcuni governi durante i lavori della Convenzione.
Infine, la sostituzione di tutte le disposizioni degli attuali trattati, in particolare la rifusione delle disposizioni concernenti lazione esterna e lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia e la riproduzione integrale delle disposizioni relative alle politiche, hanno reso il progetto di Costituzione inevitabilmente lungo e relativamente dettagliato. È indispensabile prevedere procedure che consentano una revisione più flessibile delle disposizioni di natura meno fondamentale della Costituzione.
Nellambito della governance economica la Costituzione dovrebbe consentire agli Stati membri che abbiano adottato leuro un maggiore coordinamento nella gestione delle politiche economiche attraverso le procedure dellUnione.
Il progetto di Costituzione contiene peraltro alcune imprecisioni e ambiguità a livello di redazione. Equivoci sul patto costituzionale che gli Stati membri si apprestano a concludere non sono, però, ammissibili. Nel corso del periodo di ratifica, e anche in seguito, occorre poter dare una spiegazione, condivisa da tutti, in merito alla portata delle disposizioni adottate. La Cig dovrà pertanto esaminare gli interrogativi che le delegazioni potrebbero sollevare circa il significato dei testi. La Cig dovrà altresì garantire lassoluta coerenza tra le disposizioni nuove o aggiornate del progetto di Costituzione e quelle che sono state riprese senza un esame approfondito.
La Cig dovrà infine mettere definitivamente a punto il testo del Trattato costituzionale. La Convenzione è stata convocata per esaminare le questioni costituzionali fondamentali e pertanto non era preparata né disponeva dei mezzi per lelaborazione di disposizioni concernenti linsieme del diritto primario dellUe. La Cig dovrà invece adottare una Costituzione il cui linguaggio e la cui presentazione risultino accessibili ai cittadini, ma che sia in grado di soddisfare anche i requisiti tecnici e giuridici di un Trattato da sottoporre alla ratifica di tutti gli Stati membri, eventualmente dopo un referendum.
La Convenzione ha volutamente lasciato alla Cig lesame degli altri testi di diritto primario dellUe (segnatamente i protocolli e i trattati di adesione). Considerato che la costituzione è destinata a sostituire tutti i trattati sui quali è fondata lUnione, la Cig dovrà dedicare a questo aspetto tutta lattenzione necessaria e la Commissione è pronta ad apportare il contributo della sua competenza tecnica a questo processo.
composizione della Commissione
La composizione della Commissione era probabilmente uno dei temi più spinosi che la Convenzione era chiamata ad esaminare. ( ) In unUnione allargata a 25 o più Stati membri non esiste tuttavia una formula semplice che garantisca facilmente la legittimità e lefficacia dellazione della Commissione, necessarie ai fini dellesercizio concreto dei suoi compiti.
LA DICHIARAZIONE DI ROMA Riuniti a Roma in occasione dellapertura della Conferenza Intergovernativa (Cig) per la revisione dei Trattati, i capi di Stato e di governo dei Paesi membri, in via di adesione e candidati dellUnione europea, il presidente del Parlamento europeo, il presidente della Commissione europea:
Roma, 4 ottobre 2003 |
A partire dalla Cig di Amsterdam la composizione della Commissione è stata al centro di un dibattito tra i sostenitori di una Commissione composta di un cittadino di ciascuno Stato membro e i fautori di una Commissione di dimensioni più ridotte. Nel quadro di un compromesso complessivo la Cig di Nizza aveva optato per lintroduzione - a termine - della seconda soluzione, pur non riuscendo però a determinare in maniera definitiva il numero dei membri della Commissione.
La Commissione ritiene che la soluzione concretamente proposta dal progetto di Costituzione - ovvero una Commissione composta di un cittadino di ciascuno Stato membro, pur con la distinzione operata per lesercizio del diritto di voto - sia macchinosa, confusa e non praticabile e riunisca in sé gli svantaggi delle due alternative precedentemente ricordate, in quanto rischia di minare il fondamento della collegialità, che risiede nelluguaglianza di tutti i membri della Commissione. Questa impostazione rischia di non essere accolta dai cittadini e di rendere quindi più difficile la ratifica. Va altresì aggiunto che, in merito allo status dei membri senza diritto di voto, il progetto di Costituzione lascia aperte numerose questioni fondamentali ai fini del corretto funzionamento della Commissione. Indipendentemente dal modo in cui queste questioni verranno risolte, emergono i limiti del sistema proposto. Infatti, nellipotesi in cui ai membri senza diritto di voto sia affidato un portafoglio non è chiaro come questi membri possano effettivamente esercitare le loro responsabilità, essendo essi esclusi dalladozione collegiale delle decisioni; daltra parte, nel caso in cui non siano neppure titolari di un portafoglio non si comprende quale potrebbe essere il loro ruolo in seno al Collegio.
La Commissione teme che la soluzione proposta dal progetto di Costituzione, con membri della Commissione di "prima" e "seconda" categoria, incida negativamente sulla legittimità e sullefficacia della Commissione. È necessario e altresì possibile migliorare il progetto di Costituzione; ciò comporterà tra laltro una notevole semplificazione della formulazione delle disposizioni pertinenti. Tali modifiche devono fondarsi sul mantenimento del principio - fondamentale sin dallinizio ai fini della legittimità dellazione della Commissione - di uguaglianza tra tutti i membri della Commissione nella preparazione delle proposte e nella procedura decisionale, nonché su unorganizzazione più realistica e funzionale della procedura decisionale in seno alla Commissione.
( ) La Commissione ritiene che ogni membro della Commissione debba essere titolare degli stessi diritti e degli stessi obblighi. Considerato che la soluzione che il progetto di Costituzione propone è il frutto dellopposizione nettissima espressa da una larga maggioranza di membri della Convenzione nei confronti di una Commissione di dimensioni ridotte, questa alternativa è lunica in grado di garantire che nelle deliberazioni della Commissione vengano prese in considerazione tutte le sensibilità, culture e identità nazionali. ( ) Affinché la futura Commissione, composta di un numero di membri uguale al numero degli Stati membri, possa continuare ad assolvere efficacemente le sue funzioni, sarà tuttavia necessaria una qualche strutturazione del Collegio. Per mantenere la collegialità non è infatti necessario che tutti i membri della Commissione partecipino a tutte le decisioni adottate in nome della Commissione. La Commissione propone quindi di generalizzare e formalizzare il decentramento della procedura decisionale in seno alla Commissione strutturando il Collegio in una serie di gruppi di commissari, adottando nel contempo le misure necessarie a garantire la collegialità e la coerenza delle politiche. Al Collegio, costituito da tutti i membri della Commissione, sarebbero sottoposte soltanto le questioni più importanti e pertanto esso dovrebbe adottare solo un numero limitato di decisioni. Le altre decisioni della Commissione verrebbero assunte dai gruppi di commissari, ciascuno dei quali opererebbe nei settori di sua competenza, nel quadro degli orientamenti generali stabiliti dal Collegio. Il regolamento interno della Commissione dovrebbe definire i particolari di questo sistema e la ripartizione delle competenze tra i gruppi di commissari e il Collegio, nel rispetto del principio di autorganizzazione di ciascuna istituzione.
NOVITÀ DEL TRATTATO COSTITUZIONALE
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unanimità e maggioranza
( ) Il progetto di Costituzione introduce la possibilità per il Consiglio europeo di decidere lapplicazione del voto a maggioranza qualificata a un settore nel quale fino a quel momento le deliberazioni del Consiglio erano state assunte allunanimità. Questa stessa disposizione "passerella" richiede, però, una decisione allunanimità del Consiglio europeo e lesperienza ci mostra che le "disposizioni passerella" introdotte dai Trattati di Maastricht e Amsterdam per una categoria di competenze non hanno mai trovato applicazione.
Nel progetto di Costituzione numerose disposizioni prevedono ancora il voto allunanimità in sede di Consiglio oppure forme decisionali analoghe (consenso in seno al Consiglio europeo, comune accordo dei governi degli Stati membri). Non sarebbe realistico richiedere una modifica di tutte queste disposizioni ai fini dellintroduzione del voto a maggioranza qualificata; del resto una tale richiesta non sarebbe neppure opportuna, vista lestrema varietà dei casi in questione. Per quanto concerne alcuni settori sarà quindi necessaria una revisione costituzionale per consentire allUnione di agire in modo efficace. Per ridurre il ricorso allunanimità, esistono comunque varie possibilità in funzione delle diverse caratteristiche delle basi giuridiche interessate.
( ) La Commissione si augura che la Cig pervenga a ridurre ulteriormente il ricorso al diritto di veto. È probabile tuttavia che in alcuni casi ciò non risulti possibile, soprattutto nel settore istituzionale. Benché anche tra queste disposizioni esistano casi evidenti nei quali sarebbe opportuno prevedere ladozione di decisioni a maggioranza qualificata è comprensibile che in alcuni casi sia necessario laccordo di tutti, ad esempio quando si tratta di definire la composizione del Parlamento europeo o il regime linguistico delle istituzioni.
La Commissione chiede tuttavia alla Cig di adoperarsi in modo da evitare che lUe allargata possa essere bloccata da un veto nazionale. Sono ipotizzabili varie soluzioni: la sostituzione dellunanimità con una maggioranza qualificata rafforzata o ancora una nuova definizione dellunanimità in base alla quale, dopo un determinato periodo di dibattito al Consiglio e una discussione in sede di Consiglio europeo, lopposizione di uno o due Stati membri non potrebbe impedire ladozione da parte del Consiglio di una misura per la quale la Costituzione preveda lunanimità.
La Commissione desidera richiamare lattenzione della Cig soprattutto sulle disposizioni in materia di bilancio. Ha constatato la forte opposizione manifestata dai rappresentanti di alcuni governi in seno alla Convenzione nei confronti dellabbandono del principio dellunanimità previsto allart. 53 della Parte I sulle risorse proprie e allart. 54 della Parte I in relazione alladozione del primo quadro finanziario dopo lentrata in vigore della Costituzione. È chiaro però che il mantenimento, anche solo provvisorio, dellunanimità rischia di tradursi a breve termine in un negoziato estremamente difficile, mentre un risultato equo per tutti potrebbe risiedere nelladozione delle decisioni a maggioranza qualificata. La Commissione ritiene pertanto che in questo ambito il diritto di veto debba essere eliminato ( ).
presidente del Consiglio
La Commissione, malgrado le sue riserve su questo punto, non propone di rimettere in discussione il compromesso raggiunto dalla Convenzione dopo un lungo dibattito. Ritiene tuttavia che la Cig debba trarre, a livello del testo costituzionale, tutte le conseguenze che la soluzione prescelta comporta, prevedendo alcune disposizioni relative allo status del presidente del Consiglio europeo. In ogni caso è essenziale mantenere lequilibrio definito dalla Convenzione in merito al ruolo del presidente del Consiglio europeo. Estenderne, in qualsiasi misura, i compiti al di là delle funzioni di presidenza delle riunioni del Consiglio europeo e di rappresentanza dellUe nel settore della politica estera e di sicurezza comune comporterebbe inevitabilmente una modifica dellarchitettura istituzionale concordata in sede di Convenzione e ingenererebbe confusione nella ripartizione delle competenze. Al presidente non dovrebbe essere affidato il compito di organizzare i lavori del Consiglio. Una figura che non è responsabile del proprio operato di fronte a una qualsiasi assemblea parlamentare non può influenzare il funzionamento del Consiglio che deve essere trasparente e democratico.
La Convenzione ha deciso di non mantenere lattuale sistema di presidenza del Consiglio, esercitata a turno da ciascuno Stato membro per una durata di sei mesi. In compenso non si è espressa chiaramente sul nuovo sistema, salvo per quanto riguarda il Consiglio Affari esteri, la cui presidenza è affidata al ministro degli Affari esteri. ( ) Lesercizio della funzione di presidente di una formazione del Consiglio, pur alleggerita dei compiti di rappresentanza esterna dellUe, costituirà comunque un incarico gravoso per un ministro che dovrà assolverlo esercitando anche funzioni nazionali. La Commissione ritiene quindi che occorrerebbe limitare a un anno la durata del mandato di presidente del Consiglio.
( ) Con leliminazione della presidenza semestrale esercitata dai rappresentanti di uno stesso Stato membro, diventerà ancora più urgente di oggi la necessità di garantire la coerenza dellazione delle diverse formazioni del Consiglio. La funzione di assicurare la coerenza dei lavori del Consiglio deve essere affidata a un consesso in cui siano rappresentati i governi di tutti gli Stati membri e la Commissione, ovvero il Consiglio Affari generali, come previsto dal progetto di Costituzione, e non a un ufficio di presidenza o a una conferenza dei presidenti delle diverse formazioni che daltro canto sarebbe difficile da organizzare concretamente ( )
IL PROGETTO DI COSTITUZIONE Presentato ufficialmente al Consiglio Europeo di Salonicco del giugno 2003 è in discussione alla Conferenza intergovernativa in corso. Si compone di 4 parti:
Parte prima: Definizione e obiettivi; diritti fondamentali e cittadinanza; le competenze; le istituzioni dellUnione; lesercizio delle competenze; la vita democratica; le finanze; lUnione e lambiente circostante; lappartenenza allUnione. Parte seconda: Carta dei diritti fondamentali Dignità; libertà; uguaglianza; solidarietà; cittadinanza; giustizia; interpretazione e applicazione della Carta. Parte terza: politiche e funzionamento dellUe - clausole di applicazione generale - non discriminazione e cittadinanza - politiche e azioni interne:
Parte quarta: contiene le disposizioni finali e alcuni protocolli (ad es: ruolo dei parlamenti nazionali, ponderazione dei voti al Consiglio, rappresentanza dei cittadini nel Parlamento europeo). |
ministro degli Affari esteri
Uno dei risultati importanti conseguito dal progetto di Costituzione è listituzione della figura del ministro degli Affari esteri/vicepresidente della Commissione al fine di rafforzare la coerenza dellazione esterna e dellUe in tutti i settori, indipendentemente dalla procedura decisionale prevista dalla Costituzione (metodo comunitario o procedura prevista per la politica estera e di sicurezza comune). Nel settore della politica estera e di sicurezza comune il ministro agisce da solo, nella veste di mandatario del Consiglio; a questo titolo formula proposte al Consiglio e dà esecuzione alle decisioni del medesimo. È altresì membro di diritto della Commissione di cui è uno dei vicepresidenti, incaricato in particolare del coordinamento degli altri aspetti dellazione esterna; è titolare degli stessi diritti e degli stessi obblighi degli altri membri della Commissione, partecipa alla procedura decisionale in tutti i settori e condivide la responsabilità collegiale per lazione della Commissione. Se la Commissione sarà strutturata in gruppi di membri, il ministro degli Affari esteri presiederà il gruppo dei commissari incaricato delle relazioni esterne. Questo gruppo dovrà assicurare il rigoroso rispetto delle procedure in modo che il Consiglio, la Commissione e il ministro possano svolgere positivamente il ruolo affidato a ciascuno di essi dalla Costituzione. Questo gruppo potrà però rappresentare la sede privilegiata nella quale potrà prendere concretamente forma la coerenza dellazione esterna dellUe ( ).
adesione dei cittadini
Lopinione pubblica e i cittadini in generale, nonostante la trasparenza dei lavori della Convenzione e il notevole coinvolgimento delle organizzazioni della società civile nel dibattito, non sono stati sufficientemente impegnati nel processo in corso e nellelaborazione della Costituzione. Questa situazione rappresenta un fattore di rischio rispetto al buon esito di tale processo. Al fine di mantenere i contatti e la comunicazione con la società civile e più in generale con i cittadini nel corso delle prossime due fasi (la Cig e il successivo processo di ratifica in ciascuno degli Stati membri) è necessario quindi mobilitare tutti gli attori politici e tutte le istituzioni. La natura del testo in fase di elaborazione, nonché quella dei processi politici, costituzionali ed elettorali correlati, conferisce agli Stati membri una responsabilità centrale nei confronti dei cittadini, anche sotto il profilo della loro informazione. È quindi indispensabile che le pubbliche autorità si facciano carico con un impegno forte e diretto delle iniziative relative al dibattito pubblico, allinformazione e alla comunicazione sullavvenire dellUe, tanto più che tali autorità dispongono degli strumenti necessari per una comunicazione a questo livello. Queste iniziative dovrebbero coinvolgere anche i livelli regionali e locali. Da parte sua la Commissione, in collaborazione con le altre istituzioni, proseguirà i suoi sforzi per sostenere il dibattito pubblico e favorire linformazione.
La contemporanea organizzazione della ratifica, parlamentare o popolare, della Costituzione in tutti gli Stati membri favorirebbe notevolmente la mobilitazione dei cittadini attorno al progetto europeo.
I PRINCIPALI ACQUIS DELLA CONVENZIONE Ecco i punti principali su cui è stato trovato un accordo allinterno della Convenzione laddove invece molte Conferenze intergovernative avevano fallito:
Allultimo minuto, sono stati inoltre inseriti durante la sessione plenaria del 11-13 giugno:
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le richieste dei sindacati europei alla presidenza italiana dellUe
In occasione dellavvio della Conferenza intergovernativa (Cig), la Confederazione europea dei sindacati (Ces) ha redatto un documento rivolto alla presidenza italiana di turno dellUe in cui esprime le sue preoccupazioni e i suoi auspici per le decisioni che i rappresentanti degli Stati membri dellUe dovranno assumere durante i lavori. In particolare, la Ces ritiene che lUe e il Consiglio europeo non si stiano dedicando con lurgenza necessaria allaggravarsi della situazione economico-sociale in Europa registrato negli ultimi mesi, che ha reso sempre più difficile il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. Secondo la Ces "LUe deve dimostrare la propria capacità di "fare la differenza" attraverso lo sviluppo di una propria competenza decisionale, di una sua identità e di una visione sociale, rafforzando il proprio ruolo nella governance internazionale, giungendo così a svolgere un ruolo chiave nella gestione della globalizzazione, nella promozione di uno sviluppo sostenibile per tutti e nel sostegno alla pace, alla democrazia e ai diritti umani nel mondo". La Ces si attende che la presidenza italiana eserciti la propria influenza al fine di affrontare le varie problematiche, partendo dai principi del "modello sociale europeo" piuttosto che dallapproccio neoliberista che appare come il modello privilegiato in diversi Paesi europei. A questo scopo, durante la presidenza italiana la Ces compirà unopera di stretto monitoraggio dei progressi conseguiti sulle questioni che riguardano il futuro dellEuropa, il rafforzamento dellidentità europea e lo sviluppo economico e sociale.
Conferenza intergovernativa
Nel considerare un "significativo passo avanti verso una Ue più efficace e democratica" la bozza di Trattato costituzionale elaborato dalla Convenzione, la Ces esprime il proprio forte disappunto riguardo al mancato raggiungimento di obiettivi più lungimiranti, in particolare per quanto riguarda lestensione del voto a maggioranza qualificata anche a questioni di politica sociale e fiscale, e alla mancanza di nuovi strumenti e procedure per il governo economico dellUe, che permetterebbero allEuropa di sfruttare il proprio potenziale di promozione della crescita e delloccupazione. Lauspicio è dunque che la Cig possa compiere progressi in proposito. Lintegrazione con valore giuridico della Carta dei diritti fondamentali nel Trattato, il riconoscimento di obiettivi e valori sociali, incluso il pieno impiego, ladozione di una base giuridica per i servizi di interesse generale, il mandato allUe per il coordinamento delle politiche economiche, occupazionali e sociali, come pure il riconoscimento del ruolo delle parti sociali e del dialogo sociale, costituiscono a giudizio della Ces sviluppi positivi che contribuiranno a dare allUe una più forte dimensione sociale. Per questa ragione, i sindacati europei sono contrari a qualunque tentativo di ridiscutere tali sviluppi nel corso della Cig e ritengono che il conseguimento di tali obiettivi necessiti di unulteriore conferma attraverso la revisione della Parte III (politiche) della bozza di Trattato costituzionale, in modo da garantire la coerenza con gli obiettivi e i principi innovativi introdotti nella Parte I.
economia e occupazione
La Ces ritiene che lUe debba operare con lobiettivo di rafforzare lattuazione della strategia di Lisbona, con particolare riferimento allimpegno verso la creazione di "nuovi e migliori posti di lavoro", la piena occupazione e la creazione di una società della conoscenza, tramite un insieme di politiche che permettano di conseguire un tasso di crescita annuo sostenibile pari al 3%. Le previsioni economiche, unite ad una crescente conflittualità sociale, dimostrano come lEuropa sia ben lungi dallavere raggiunto questi obiettivi. Secondo la Ces, la situazione economica e sociale appare troppo grave per frenare qualunque possibilità di intervento adducendo a scusa i principi del Patto di stabilità e di crescita. La Ces riconosce la necessità di regole che permettano una governance economica rafforzata a livello europeo, "tuttavia tali regole devono essere sagge e applicate in maniera intelligente".
Per quanto riguarda loccupazione, sotto la presidenza italiana troveranno attuazione per la prima volta la Strategia europea per loccupazione riveduta e gli Indirizzi di massima per le politiche economiche. La Ces sostiene il nuovo approccio degli Indirizzi di massima in materia di occupazione, ritenendo che lo spirito del processo di Lussemburgo costituisca lo strumento principale per il coordinamento delle politiche del mercato del lavoro, come pure per lattuazione dei principi del "modello sociale europeo". Il completamento dellattuazione della Strategia europea per loccupazione contribuirà al miglioramento della situazione generale del mercato del lavoro, oltre a promuovere pari opportunità tra donne e uomini. La Ces ritiene che, recuperare al mercato del lavoro coloro che ne sono stati esclusi, non per propria scelta o in ragione di sistemi assistenziali eccessivamente generosi ma solo a causa dellinsufficiente numero di nuovi posti di lavoro creati, permetterà di conseguire gli obiettivi di Lisbona. Tuttavia, sottolinea la Confederazione dei sindacati, "se vogliamo garantire di creare un maggior numero di posti di lavoro di qualità è necessario continuare a concentrarsi su alcune priorità, come ad esempio riconciliare la vita lavorativa con la vita familiare, dare attuazione agli obiettivi di Barcellona sullassistenza ai bambini, ridurre il divario tra i generi per quanto riguarda le paghe, garantire i diritti allassistenza sociale per i lavoratori atipici e garantire posti di lavoro di qualità alle donne". A tale proposito, gli aspetti di complementarietà e di sinergia tra la Strategia europea per loccupazione e i piani nazionali sullinclusione sociale di prossima attuazione saranno della massima importanza, così come un contributo importante dovrà essere dato dai Fondi strutturali comunitari.
lagenda di politica sociale
La Ces indica le tematiche in materia sociale che la presidenza italiana deve affrontare senza ulteriori ritardi (vedi anche box in questa pagina). Nonostante gli sforzi compiuti dalla presidenza greca verso il raggiungimento di un compromesso, una minoranza costituita da quattro Stati membri ha bloccato il tentativo di giungere ad un accordo sulla Direttiva sul lavoro interinale. La protezione dei lavoratori interinali, sostiene la Ces, costituisce una delle pietre miliari della strategia per loccupazione dellUe volta alla creazione di nuovi e migliori posti di lavoro. Per questa ragione la richiesta presentata dalla minoranza, che ha bloccato laccordo sulla Direttiva relativamente ad un diniego permanente di pari trattamento per i lavoratori interinali che lavorino meno di sei mesi con una società utilizzatrice, finirebbe con lescludere la stragrande maggioranza dei lavoratori interinali dalle norme per il pari trattamento. "Ciò è inaccettabile" secondo la Ces che chiede alla presidenza italiana di continuare ad operare verso un compromesso per un limitato periodo di transizione.
Altra questione urgente è quella relativa ai Comitati aziendali europei (Cae), in quanto la revisione della Direttiva in materia avrebbe già dovuto essere completata tre anni fa. La Ces chiede dunque alla presidenza italiana di avviare il processo di revisione legislativa urgentemente necessario, individuando nellampliamento e nel rafforzamento dei diritti di informazione e consultazione dei lavoratori lobiettivo principale.
La Ces intende poi proseguire nel proprio ruolo attivo allinterno del dibattito europeo sulla responsabilità sociale delle imprese. Gli obiettivi principali dei sindacati europei a questo proposito sono lo sviluppo di un sistema di rendicontazione sociale ed ambientale delle imprese e la promozione di standard europei e internazionali, anche sui diritti sindacali. La Ces ritiene che la definizione di un quadro di riferimento europeo per la responsabilità sociale delle imprese possa garantire convergenza delle migliori pratiche, trasparenza e obiettività delle ispezioni in campo sociale, nonché efficacia degli standard sociali e ambientali. "La creazione di un Osservatorio europeo sulla responsabilità sociale delle imprese - sostiene la Ces - permetterebbe la definizione di un utile strumento di monitoraggio".
Altre due questioni in materia sociale che la Ces considera urgenti sono quelle delleguaglianza tra i sessi (la proposta di Direttiva in materia "appare essere minacciata" secondo la Ces) e della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (per cui si attende ancora la Direttiva su agenti fisici-campi elettromagnetici).
immigrazione e asilo
La Ces esprime la propria soddisfazione per il riconoscimento da parte del Consiglio europeo della necessità di una politica comune e maggiormente strutturata a livello di Ue in materia di immigrazione e asilo. La Ces auspica che la presidenza italiana ne faccia una priorità chiave. Una tale politica dovrebbe delinearsi in un approccio a tre livelli: affrontare la questione dellintegrazione e dei pari diritti e pari trattamento delle persone; gestione dei flussi migratori; introduzione degli aspetti relativi a immigrazione e integrazione in altre politiche dellUe, in particolare nelle politiche di sviluppo congiunto. Chiaramente, sottolinea la Ces, un tale approccio implica ladozione senza ulteriori ritardi di diverse proposte legislative in materia di residenza e cittadinanza, ricongiungimento familiare, ingresso per lavoro, parità di trattamento. È inoltre necessario, ricorda la Ces, garantire la coerenza tra la legislazione dellUe, le Convenzioni dellOnu e dellOil e gli strumenti giuridici del Consiglio dEuropa, come pure la ratifica delle Convenzioni Onu e Oil nei nuovi Stati membri dellUe.
La Ces esprime inoltre il proprio apprezzamento per linvito formulato dal Consiglio alla Commissione per la presentazione di un Rapporto annuale sullimmigrazione e sullintegrazione in Europa, volto a tracciare una mappa paneuropea dei flussi migratori, sulle procedure e sulle politiche in materia di immigrazione e integrazione, pur esprimendo il proprio disappunto per lassenza di un riferimento ai diritti politici. m
CES: DIECI TEST SOCIALI
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